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Mindset dinamico

Sviluppare un mindset dinamico: come farlo in 4 passi

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Un mindset dinamico aiuta sicuramente a crescere, migliorarsi e ottenere risultati migliori.

Non è solo una questione di performance, ma proprio di approccio alla vita in generale.

Il mindset dinamico ha un effetto collaterale: rende la vita, e non solo il lavoro, molto più interessante.

E allora, voglio andare un po’ più nel dettaglio per vedere come allenarci a coltivarlo e come svilupparlo.

Carol Dweck – Mindset

Ho già parlato di mindset dinamico e del libro di Carol Dweck  Mindset – Cambiare forma mentis per raggiungere il successo .

Per chi come noi crede nella capacità delle persone di auto-trasformarsi e di poter crescere a livello personale e professionale organizzandosi meglio, questo è un libro importante.

Abbiamo visto che il mindset è quell’insieme di credenze (spesso inconsapevoli) con cui  pensiamo a noi stessi, alle nostre capacità e abilità. E queste credenze possono essere limitanti o potenzianti.

Il mindset è “un’attitudine mentale” che sta sotto a tutte le nostre azioni e decisioni, un po’ come un software di base sui cui girano sopra i nostri programmi.

Secondo la Dweck noi possiamo dividere questi mindset, questi “software” (passatemi il paragone), in 2:

  • Il mindset statico  (fixed mindset): una mentalità dai tratti fissi
  • Il mindset dinamico (growth mindset): una mentalità dinamica, o di crescita

È importante capire che noi ce li abbiamo “installati” tutti e due e li utilizziamo, spesso a nostra insaputa, entrambi. A volte siamo in modalità statica e a volte in modalità dinamica.

Il mindset dinamico, che è quello che ci interessa sviluppare, non è come una giacca bianca o nera che metti su a seconda dell’occasione, o che fa figo avere nell’armadio pronta da sfoggiare al momento giusto.

E non ha tanto a che fare con l’avere una mente aperta e illuminata, con l’essere di ampie vedute.

Acquisire e sviluppare un mindset dinamico è un processo che richiede tempo e può non essere semplice.

4 step pratici per sviluppare un mindset dinamico

Lo sa anche la Dweck.  É per questo che alla fine del libro mette in guardia dal rischio di un “falso mindset dinamico” e qui sotto trovi i i 4  step pratici da cui partire per imparare a  svilupparlo.

Primo step

Prima di tutto accogli la staticità della tua forma mentis.

La mentalità statica fa parte di ognuno di noi e dobbiamo dirle grazie, perché se siamo arrivati fino a qui dopo 7 milioni di anni, in parte è dovuto anche a questo “mindset”.

“Abbiamo sempre fatto così” non è sempre sbagliato: questo “io statico” è quello che quando con la coda dell’occhio vediamo un serpente, ci fa fare un salto di un metro e ci salva la vita, è quello che quando sentiamo un cibo dall’odore sospetto ci spinge a non mangiarlo, è quello che ha mantenuto intatta la nostra tradizione culinaria per centinaia di anni, è quello che ci consente di invecchiare serenamente senza dover a tutti i costi ricorrere alla chirurgia plastica.

Non dobbiamo buttare via il bambino con l’acqua sporca.

Questo “io statico” è nato per proteggerci.

Ma il fatto che questo tratto distintivo della natura umana esista e abbia una sua funzione non vuol dire che dobbiamo accettare che la nostra passività emerga di continuo e faccia dei danni.

Secondo Step

Diventa consapevole dei meccanismi che attivano il “tuo io statico”.

Quand’è che entra in azione?

Magari quando sei sotto pressione, ti blocca e commenta quello che stai facendo con frasette del tipo “non sei in grado, non ce la puoi fare, è troppo complesso per te”.

Oppure quando rimandi qualcosa per pigrizia, o che ti fai prendere dalla timidezza e ti tiri indietro prima di conoscere qualcuno.

O ancora quando devi delegare qualcosa a qualcuno e ti fermi a giudicare tutto e tutti e diventi maniacale e perfezionista. Nessuno fa la cosa giusta, nessuno è abbastanza veloce e finisci per dirti: “non ce la farò mai”.

Comincia a capire in quali momenti particolari salta fuori più di frequente. Comincia a conoscere i tuoi “trigger points”.

Terzo Step

Ora dai un nome al tuo “io statico”  .

Questo consiglio mi piace tantissimo e trovo che sia davvero utile.

I miei principali attivatori di mindset statico per esempio sono la matematica e la tecnologia.

Quando devo imparare ad usare qualche nuovo programma o fare calcoli complessi che mi richiedono sforzo, entra in gioco Giannina (una mia ex compagna di classe, non particolarmente brillante e molto pigra).

Giannina è velocissima a convincermi: “ma lascia perdere, un sacco di sforzo per niente, fai a meno, meno facciamo e meno pensieri abbiamo”.

Riconoscerla e averle dato un nome mi ha molto aiutato.

Quarto Step

Quando hai capito quali sono i meccanismi che  fanno entrare in azione il “tuo io statico” e gli effetti che produce, quando finalmente gli ha dato un nome, manca ancora un passo fondamentale.

Adesso devi istruirlo e portarlo in viaggio con te.

Più lo conosci e più sarà facile vedere quando si prepara ad entrare in azione.

Sei stai per uscire dalla tua zona di confort, preparati ad accoglierlo, ringrazialo e poi chiedigli di venire con te: “Ascolta , magari non funzionerà, ma vorrei davvero provarci. Facciamolo insieme”.

Di fronte ad un ostacolo tornerà a bussare alla porta, fallo sfogare e poi quando è più calmo puoi provare a dirgli: “Sì sì, probabilmente non sono ancora in grado di fare questa cosa, ma credo di avere un’idea e secondo me vale la pena provarci”.

Questo permette di attivare gradualmente una forma mentis dinamica senza allarmare quella statica che altrimenti potrebbe fare resistenza e metterti i bastoni fra le ruote.

Passare dal dire al fare

Quanti studenti o dipendenti sono considerati incompetenti, ostinati o indisciplinati quando in realtà semplicemente non sanno come lavorare nelle condizioni in cui si trovano?

Quante volte li minacciamo o li diamo per spacciati invece di aiutarli a superare il problema o a trovare le condizioni in cui possono fiorire e prosperare?

Preparare il terreno a questa fioritura è quello che facciamo nei nostri corsi di formazione per le aziende.

Partiamo dal riconoscere le cose come stanno, cambiare piccole abitudini, inserire strumenti che ti daranno una mano, tutto sviluppando contemporaneamente il giusto mindset.

L’organizzazione personale e l’acquisizione di una mentalità dinamica sono strumenti fondamentali per la crescita professionale e per potenziare il lavoro dei team.

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Del team è quella metodica, disciplinata e riflessiva. Ha fatto dell’organizzazione uno stile di vita e del decluttering una filosofia per vivere meglio e più felice. Ha un grande dono: fa le cose senza fretta, ma velocemente.

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