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Cibo e produttività: mangia bene e lavora meglio – Intervista a Myriam Sabolla

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La produttività ai tempi dello smartworking

Essere produttive e produttivi. Questo è il sogno di chi, come noi, lavora molto e vuole risultati e soddisfazione.

E se in ufficio tutto (o quasi) è predisposto per farci rendere al massimo (scrivanie a norma, luci adeguate, aria condizionata, stampanti professionali, barettino all’angolo o mensa aziendale) in smartworking la produttività può essere più sfidante.

La produttività è un mix di molti elementi, obiettivi S.M.A.R.T., una buona gestione del tempo e delle priorità , uno spazio organizzato, focus management, procedure chiare, capacità di delega, forza di volontà, disciplina e  comunicazione efficace. Tutti temi di cui ci occupiamo nella nostra formazione aziendale.

Ma sicuramente c’è un elemento che non può mancare ed è l’energia.

Uno dei modi per non rimanere a corto di energia è prendersi cura di quello che mangiamo.

È per questo che ho intervistato Myriam Sabolla che ha scritto Mangia bene e lavora meglio, un libro semplice ed essenziale proprio come piace ad Organizzatessen.

Myriam Sabolla: The food sister

Myriam Sabolla è una cuoca diplomata alla Joia Academy – la più importante scuola di cucina vegetariana in Italia – e una Professional Organizer come noi.

Aiuta le persone a cucinare cose buone e che fanno bene, colorate e allegre, per la vita di tutti i giorni, senza dover trascorrere ore ai fornelli e riscoprendo la felicità di nutrire noi e gli altri.

Lo fa attraverso il suo progetto The food sister e anche attraverso il suo libro  Mangia bene e lavora meglio

7  motivi per leggere questo libro

Ci sono tante ragioni per leggere questo libro: la chiarezza, la sintesi, l’essenzialità, le grafiche bellissime, la scelta dei temi trattati, la semplicità dell’esposizione e dei consigli pratici da mettere in atto.   E in più questi 7 motivi:

1. Mette in evidenza la relazione scientifica che c’è fra cibo ed energia

Prende in esame la funzione del microbiota all’interno dell’intestino, che è il nostro secondo cervello, e quella del glucosio che con i suoi picchi e le sue discese è spesso responsabile dei momenti di abbiocco che ci impediscono di lavorare bene.

E dà anche qualche dato su cui riflettere: un terzo degli americani è obeso e un quarto degli italiani in eccesso ponderale. Gasp!

Cosa che ha un ‘impatto non trascurabile sui paesi sviluppati e sulla loro produttività.

Pausa. Riflettici.

Anche sulla tua.

2. Dice chiaro che la consapevolezza da sola non basta, ma ci vuole un piano d’azione

Niente di trascendentale, ma bisogna partire dai fondamentali, ci vogliono azioni da mettere in pratica tutti i giorni. Quali? eccole qui:

  • pianificare i pranzi prima che ci venga fame
  • pensare in anticipo agli spuntini
  • sfruttare meglio il tempo con il meal preap (la preparazione dei pasti)
  • rispettare le pause

3. Parla dell’organizzazione dello spazio in cucina

Amo gli spazi bene organizzati e credo che l’organizzazione della cucina soprattutto per chi lavora in smartworking sia imprescindibile. Utilissimi i consigli di Myriam che ci aiutano a fare attenzione a:

  • Zona cottura
  • Zona preparazione cibi
  • Zona lavaggio
  • Zona stoccaggio (dispensa)
  • Strumenti di lavoro

4. Ci dà consigli utili per la gestione del tempo in cucina

Mangiamo 3 volte al giorno e soprattutto per chi lavora in smartworking questo vuol dire preparare quasi tutti i pasti a casa. Tradotto: devi organizzarti bene per evitare di sprecare un sacco di tempo ai fornelli.

Un piccolo diario settimanale ti aiuterà a capire quali sono le attività che portano via più tempo, quelle che puoi ottimizzare o ancor meglio delegare. Non dovrai fare sempre tutto tu, giusto?

5. Ci aiuta a sfatare il mito del caos creativo e a utilizzare il menu settimanale

Non so perché, ma mi viene da sorridere quando sento la classica frase “io nel mio caos trovo tutto”, “troppa organizzazione mi fa perdere la creatività”.

Può essere vero per delle eccezioni, ma in genere il caos genera solo altro caos, e non avere un menù settimanale di massima, (senza esagerare, per carità) porta a un maggiore carico mentale ed è un attimo che ti trovi a mangiare la maionese direttamente dal tubetto.

6. Ci aiuta a far meglio la spesa

L’effetto collaterale, benefico, del menù settimanale è riuscire a fare una spesa mirata, senza deambulare fra le corsie del supermercato, in preda alla fame, comprando il doppio di quello che ti serve. Per poi buttarlo via perché scaduto.

7. Ci regala 46 ricette vegetariane

In fondo al libro trovi un sacco di ricette divertenti, allegre, colorate e vegetariane con cui animare il tuo menù settimanale ed evitare il solito hamburger e patatine.

Io non ho saputo resistere e ne ho approfittato per farmi regalare una ricetta speciale per Organizzatessen: i muffin alle ciliegie. La trovi alla fine del video.

Qui trovi l’intervista integrale:

Per approfondire gli altri temi della produttività per te e per il tuo team richiedi i 30 minuti di consulenza gratuita con Organizzatessen.

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Del team è quella metodica, disciplinata e riflessiva. Ha fatto dell’organizzazione uno stile di vita e del decluttering una filosofia per vivere meglio e più felice. Ha un grande dono: fa le cose senza fretta, ma velocemente.

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